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First things first

Cirri in cielo. Tempo da scarpette rosa: per niente. A pranzo ci sarà il sole? Chissà.

La questione della casa prosegue. A guardarla da una prospettiva lontana, in anni e anni poco è cambiato.
Se non fosse che domani sera incontro costruttore e agente.
Vedo questo appuntamento come un inizio delle danze, simile agli eventi a tema a cui ho partecipato anni fa. Ci si incontra, si dicono cose, io recito la mia parte, loro la loro, e poi niente.

Ieri Henry, scherzando, mi ha ha detto che io ho il cognome che inizia per una lettera idonea, ma non faccio parte delle famiglie bene (== ricche) del cantone. Così stamattina mi è venuto in mente il mio ex vicino di casa che cercava, e forse cerca ancora disperatamente, un modo geniale, un’idea, per arricchirsi. Né io né lui abbiamo una cantina. Eventualmente abbiamo un garage. Anzi, lui ora ha una pergola perché il garage l’ha convertito. C’era un tempo in cui lui voleva creare un sito per scommesse, poi un’app, poi cose con raccolta punti, poi voleva vendere quadri. Idee ne ha, ma nessuna particolarmente geniale. E’ anche vero che ho in mente giovani uomini (tutti uomini…) che si sono arricchiti senza laurea, senza padri potenti, ma perché… tutti quanti hanno una caratteristica: sono energici, tenaci, iperattivi.

Come diventano ricche le persone oggi? In questo articolo un tizio ne scrive.
Il riassunto é “Roughly 3/4 by starting companies and 1/4 by investing. Of the 73 new fortunes in 2020, 56 derive from founders’ or early employees’ equity (52 founders, 2 early employees, and 2 wives of founders), and 17 from managing investment funds.
E… tech companies. Informatica.

Quindi, che probabilità ci sono che io riesca a trovare il modo di comprare un attico da mezzo milione di euro? Nessuna.

La giornata è di quelle da rotture di coglioni grandissime. E’ iniziata quando, scendendo le scale, non ho capito niente di quello che mi stava dicendo il vicino di casa traslocatore. L’ho compreso circa dieci minuti dopo. Voleva che spostassi la mia auto. Pare che il vicino di casa fumatore incallito col gattone bello stesse andando via. Lui parlava e io non capivo. Devo avergli risposto qualcosa a caso su altre cose.
E la giornata è proseguita con la capo che ha girato come Taaz il Diavolo della Tazmania fino a sera, cosa assolutamente fastidiosa, irritante, indisponente, peggio che lavorare come Penelope.

Alla pari con il giramento della capa c’è stata la buca senza scuse. (*su come chiedere scusa, vedi questo post)
La mancanza di affidabilità e lo spreco del mio tempo è una cosa che mi manda in bestia.
Mi preparo, psicologicamente e fisicamente, c’è quindi del tempo prima e del tempo dopo non richiesto ma che io dedico per generosità e entusiasmo, e loro? Buca. Le scuse non ci sono state e io ho deciso che non ci sarà una seconda chance.

Soundtrack: Current Joy – A different age

 

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