San Pietroburgo. Ci vorrebbe un teletrasporto lì dove non sono mai stata. A Mosca sì, ci sono stata tre volte. Era veramente bello, perché diverso, gelido e luccicante. Il materasso in cui ho dormito al Novotel di Mosca era perfetto, poco morbido e poco duro. La moquette quella no, era ispida.
Stamattina il panorama era bianco di neve e stasera l’aria fuori profuma di freddo. Mi faceva venire voglia di inverno e invece le giornate sono lunghe come in una luminosissima nordica Parigi.
Lavorare come se non ci fosse un domani. Arriva il buio e neanche te ne accorgi. Il frigo è vuoto da giorni e il telefono non squilla. Agli email ovviamente nessuna risposta.
Organizzerò un viaggio, presumibilmente da sola e nella mia testa. Ci sarà molta vodka e neve e vodka e Borsch. Vestirò un abito lungo e sarò me a trent’anni. Sarà una settimana divertente, nella mia testa. Forse ci saranno piante decorative intorno e una balalaica. Se solo fossi una decente musicista, un po’ esibizionista magari, che suoni quelle corde.
La prospettiva Nevskij farà vedere tutto amplificato.
Richiesta di ferie a tempo indeterminato: sarebbe possibile?
Cinque anni dopo: cosa accadrà?
Tutto questo perché ho iniziato a guardare una serie televisiva che mi diverte molto: Limitless.
I russi mi solleticano lo spirito creativo.
Ce ne sono spesso nei miei pezzi.
Ed è vero che bevono come satanassi.
Adoro quel tipo di inverno ma non il borsch, dai su.
😆