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Intercalare Fisso

Conosco un giovane uomo che chiede sempre “quindi?”. Parla abbastanza, non è timido affatto, ma piuttosto riservato, specialmente con chi non ritiene all’altezza delle sue confidenze. Ogni volta che me lo trovo davanti ho una certa soggezione perché in fondo i suoi “quindi?” mi fanno ritenere che la mia conversazione sia poco interessante, che lui abbia desiderio che io finisca di parlare e che in definitiva non abbia affatto voglia di starmi a sentire.
Il signor Quindi, giovane uomo che per la cronaca non ha l’italiano come sua lingua madre, mi ha fatto notare un anno fa che io dico sempre una stessa parola tra le frasi. Così ho iniziato a far caso anche io a come quasi tutte le persone, con un intercalare proprio, mi raccontano di se stesse.

Ho conosciuto anni fa il signor Fantastico. Di lui non posso che dire che è una persona socievole, allegra, e un giorno ho iniziato anche io, in sua assenza, a fare la signora Fantastico, perché mi pareva un modo di attribuirmi quelle doti di solarità. L’ho fatto persino consciamente e ancora oggi mi appartiene un po’. Il signor Fantastico esclamava quest’aggettivo il più delle volte ironicamente, accompagnandolo con un gesto delle mani, come se le stesse lavando. Buffo. Perché a conoscerlo non sembrerebbe proprio la persona che schiva i problemi!

Tra i miei cari c’è il signor Ti Ripeto, doppio nome e molto appropriato, perché è già foto della sua lunga chiacchiera, per lo più interessante quanto le lodi mattutine. Il signori Ti Ripeto, con il suo intercalare, è lungo, snervante e può dirsi una prova di pazienza. Il fatto di ripetere sempre gli stessi concetti induce l’ascoltatore a chiedersi se sia più una questione legata al bisogno di chi parla di esprimersi o il sottintendere che l’uditore sia particolarmente stupido e quindi ci sia la necessità di informarlo meglio e nuovamente affinché comprenda.

Parlando di cari, mi è venuta in mente la signora Cara. Lei è materna.

Poi ho bene in mente il signor Piuttosto. Il dizionario che dice di ciò?
piuttosto : av piuttosto
1  alquanto abbastanza non poco
2  particolarmente più spesso, più facilmente
3  preferibilmente più volentieri, di preferenza
4  invece viceversa (Note: con valore avversativo)al contrario, per contro
Qui non si comprende bene il senso. Che tipo sarà il signor Piuttosto? Mi sono fatta l’idea, piuttosto che no, che possa essere una persona indecisa o per lo meno non categorica, una di quelle che è incline a farsi alla fine dei conti andar bene un po’ tutto. Conciliante.

E quindi ci sono io che sono la signorina Scusa. Dispettosamente e con affronto al mio carattere, inserisco la parola “scusa” innumerevoli volte nei miei discorsi. Me l’ha fatto appunto notare il signor Quindi. Forse ciò è legato al mio mettermi nei panni degli altri, qualità o difetto nato in adolescenza durante un viaggio in Inghilterra in cui il professore, insegnandoci nuove parole, ci illustrava con dettaglio i concetti di “emphatic, open-minded and put yourself in someone else’s shoes”. Volevo poter rispondere anche io che lo ero.

Sountrack: Beautiful – Bionica 
Ella es el hada perdida
que un día dormida
en mi vida cayó.
Sale del baño desnuda,
se prueba vestidos,
no pide perdón.
Ama los inconvenientes,
se enoja conmigo
y me habla en Francés.
Baila como o la princesa
del reino neurótico
de mi niñez.
Ella dice “Beautiful”

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