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Notti d’estate

Ci sono due tipi di notti d’estate, quelle in cui si sta svegli per scelta propria e quelle in cui si sta svegli per scelta degli altri. Va da sè che preferisco le prime. Giorni fa il mio vicino di casa ha organizzato una festa in giardino. Fino all’una ho ascoltato quasi divertita il giovane e simpatico frastuono che proveniva da quella parte. Dopo le due ho iniziato ad innervosirmi, attorno alle tre e mezza stavo seriamente riflettendo sulla possibilità di scatenare su di loro temibili rappresaglie. Mentre sbraitavo osservavo Lui al mio fianco, serafico, rilassato, che ogni tanto cercava di contenermi dicendo cose teoricamente sensate tipo “ma sì, bisogna essere tolleranti, in fondo non succede mica tutte le sere… Cosa vuoi, si divertono, sono giovani e direi ubriachi, lascia correre…”. Cercando di spiegargli il perchè, a mio modo di vedere le cose, una notte insonne per scelta degli altri è intollerabile anche se è solo una, sono stata sfiorata da un dubbio: come mai tutto questo buonismo? Sarà mica che il fatto che la festa del vicino fosse un addio al celibato rendesse il tutto più divertente e tollerante per l’animo maschile? Ad un tratto un velo di nostalgia è apparso sui suoi occhi, ricordando il momento in cui si era più giovani, più liberi, più spensierati. O forse mi è solo sembrato.

Delle notti in cui si sta svegli per scelta vi parlerò in un altro momento perchè, come dicevano in un vecchio film ” quella è un’altra storia”.

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