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Intecalare fisso #3

Tempo fa scrivevo dell’intercalare fisso.

Ecco, ho dei nuovi colleghi d’ufficio con un intercalare fisso nuovo. I miei colleghi d’ufficio stanno uno a destra e uno a sinistra, come le ali di un gabbiano. Parlano entrambi tra sé e sé, ad alta voce. Anche quella davanti parla da sola, ma non è una mia collega e i suoi intercalare sono pacche sulle spalle che si dà per incoraggiarsi.

Il collega di sinistra ha diversi intercalari fissi. Quello che noto con maggiore frequenza è un “Dio caro“, oppure ” dio caro”, ma ipotizzo di più il secondo. Lo dice tra una telefonata e l’altra, sbuffando infastidito. Io penso che usi quelle parole piuttosto che altre perché qui, benché non ci siano crocefissi, c’è un’atmosfera un po’ catecumenale. Non c’è un presepe (visto che al momento della scrittura di questo post ci avviciniamo a Natale) ma la tizia nella sala centrale e il tizio al piano di sotto so per certo che ogni volta che fanno sesso, danno alla vita un figliolo.

L’intercalare fisso del collega di dietro non mi diverte. Ci sono giornate in cui sbraita, invitando a fare altrettanto la centralinista che, un po’ pazza e un po’ camionista, dà il peggio di sé.

Soundtrack: Kaskade & deadmau5 – Move For Me

 

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