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Il cavaliere comunista ®

Il cavaliere comunista nella mia testa è quell’uomo di non precisata età che:
– non ti invita esattamente ad un appuntamento ma cincischia bofonchiando qualcosa: ti vuole invitare, è infatti sì un cavaliere, ma assai democratico, quasi per la condivisione totale delle scelte ( da qui il comunista ), e quindi non ti impone l’invito, ma te lo fa intuire;
– se ha il tuo numero di telefono probabilmente è perchè gliel’hai dato tu, non perchè te l’ha chiesto;
– probabilmente non ti chiamerà, ma ti invierà emails o sms per chiederti come stai e sondare se “ci si può vedere”;
– generalmente non si sbilancia troppo, così nove volte su dieci preferisce appuntamenti informali, tipo aperitivo, e non una cena o una passeggiata con gelato la domenica pomeriggio: è cavaliere, ma se poi tu ti senti imbarazzata quando lui apre la portiera dell’auto? Allora non lo fa e non ti porta neanche fiori o cioccolatini;
– quando ti chiama, ti chiede se sei interessata ad uscire con lui ma lascia a te decidere se è un aperitivo o una cena o un cinema;
– quando tu hai deciso che ti piace l’idea del ristorante, ti informa che “dove preferisci tu” è il posto prescelto, così tu puoi sentirti libera e decidi anche il luogo;
– se poi c’è da stabilire un orario, ci si trova lì, perchè così sei più comoda, e lui magari ha anche pensato che poteva venirti a prendere ma poi ha cambiato idea e non te l’ha chiesto, visto che tu, attendendo i suoi silenzi, hai pensato che tanto valeva far così.

Il cavaliere per definizione dovrebbe essere sempre audace, temerario, virtuoso. Se perde, muore? Amen, lo mette in conto quando scende in campo.
Saranno i tempi moderni, ma io il cavaliere comunista lo schifo un po’.

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