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Riflessioni sull’entusiasmo

Con quattro unghie mi gratto distrattamente il collo come farebbe un uomo con la barba. Sto pensando alla Sindrome di Piter Pan.
Il ragionamento che ho in testa stamattina parte dall’entusiasmo. Lasciamo perdere tutta la storia a cui si fa risalire, i collegamenti religiosi, il fanatismo. Mi riferisco ad una manifestazione di interesse nelle cose e nelle persone, nei fatti della vita: parlo di esternazioni allegre o appassionate, non però di esaltazione.
Bevo un sorso di caffellatte.

I said that’s life
(That’s life)
And as funny as it may seem
Some people get their kicks stomping on a dream
But I don’t let it, let it get me down
‘Cause this fine old world, it keeps spinnin’ around

I’ve been a puppet, a pauper, a pirate, a poet, a pawn and a king
I’ve been up and down and over and out and I know one thing
Each time I find myself flat on my face
I pick myself up and get back in the race

Da almeno un anno a questa parte ho iniziato a notare che alcuni dei miei più cari amici sono afflitti da piatto sentimento nei confronti della vita in generale. In psicologia si definisce “personalità entusiastica” quella di chi è particolarmente eccitabile, avventuroso, costantemente indaffarato in molte attività con l’energia e, appunto, l’entusiasmo dell’eterno ragazzo (la sindrome di Peter Pan).
Io non passo da un’attività o da un interesse all’altro senza mai approfondire perché temo di esserne deluso, però do importanza alle cose che mi accadono per cui la sensazione è che spesso sia un’avventura.
Si va a momenti, certo, qualche volta passeggi su un vulcano e in altri sei sdraiato su un lettino in spiaggia o d’ospedale.
Ma non voglio necessariamente parlare di atteggiamento positivo nei confronti della vita o di visione da bicchiere mezzo pieno.
Piuttosto stamattina l’entusiasmo lo collego alla condivisione.
Non riesco a comprendere, o meglio, non amo chi tiene sempre tutto per sé. Non mi riferisco ai timidi di carattere, ma a chi, con abitudini d’approccio agli altri mediamente socievoli, si trattiene dal trasmettere le emozioni che sta vivendo: talvolta, forse – mi chiedo – non ne comunica perché ne è privo?
Ho l’impressione che mancanza di entusiasmo nella vita e reticenza a parlare agli altri di cosa gira intorno, siano accomunati in certe persone.
Su un’immagine trovata in internet leggo che l’entusiasmo viene associato alla generosità ma di ciò non sono affatto convinta.
Tuttavia il Dottor House sta bene solo nella serie televisiva: nella vita reale sarebbe un uomo spiacevole.
Fa direbbe che come sempre sono io ad essere arrogante e non capire, che non siamo fatti tutti uguali o che sono io a non saper ascoltare. 

Soundtrack: Frank Sinatra – That’s Life

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