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Cappuccetto rO e il suo bosco

Forse qualcuno di voi potrà ricordare d’aver letto che intorno a settembre sono andata ad un funerale: il morto era mia nonna. Un anno prima ero andata ad un altro funerale: il morto, in quel caso, era mio nonno, il marito.

La favola, intuibile dal titolo, la conoscono tutti.
Esiste però un’altra versione di questa fiaba.

Pare che la nonna avesse dato alla luce cinque pargoli.
Mentre il nonno era moribondo, ma prima che il Tristo Mietitore se lo portasse, alcuni di loro si misero d’accordo per far sì che egli donasse ad un nipote, che chiameremo l’Infingardo Massimiliano, parte di quanto possedeva: non la casa in cui viveva – perchè la nonna era pur sempre viva e ci abitava con le sue badanti turniste – ma per lo meno i terreni oltre confine. Così un giorno l’Infingardo Massimiliano e qualcun altro vestirono per bene il vecchio, che era alto almeno un metro e novanta centimetri, lo misero su una sedia e lo portarono di peso giù per le scale dal terzo piano senza ascensore e andarono tutti insieme da un notaio.
Cappuccetto Ro seppe di ciò perché al funerale del nonno, che anche lui non doveva essere tanto premuroso verso tutti i suoi eredi, un parente sprovveduto facente parte della banda s’era lasciato sfuggire una parola di troppo, svelando il segreto del misfatto.
Quello che successe dopo è che Ro volle vedere di persona di cosa era stata privata e venne organizzata una gita oltre confine. Alcuni figli del nonno infatti sapevano bene che Ro, se avesse voluto, avrebbe potuto far loro causa. Ma invece Cappuccetto Ro quel giorno non fece altro che camminarci su e null’altro.

Frattanto Cappuccetto Ro si era persa dietro ai fiori; dopo che ne ebbe fatto un bel mazzo, tanto grosso che non entravano più nel grembiule, si ricordò, finalmente, della nonna, e riprese la via verso casa sua.

Poi accadde che anche la nonna morì.
A meno di sei mesi dalla morte della nonna, Cappuccetto Ro ricevette un email dall’Infingardo Massimiliano: l’email ricordava che la nonna possedeva un bosco con le sue sorelle, e invitava Ro a rinunciare alla sua parte di bosco, ereditato dalla nonna, in favore di uno dei suoi zii, il Perverso Silvio. Il testo, scritto ad arte fumosa per gli altri fratelli che leggevano in copia, non indicava che si tratta di un bosco di oltre 70.000 metri quadri, nè che non esiste alcuna urgenza a venderlo, perché non ci sono tasse da pagare al momento, né che c’è in mezzo un piccolo borgo con alcune case e soprattutto non sottolineava che … posso dirgli di no.

Il cacciatore in questa storia purtroppo non é presente. Nel senso che Cappuccetto Ro dovrà eliminare il lupo cattivo da sola, magari con un agronomo stimatore e senza spargimenti di sangue. La sorte talvolta però viene in aiuto perché l’Infingardo Massimiliano sta per partire per un lungo lavoro a molti paralleli da qui.

Vedete, io un bosco non l’ho mai avuto. Il bosco ha anche un bel nome, Bosco del Principe, che non è The Secret Wood e neanche Sherwood  ma ci si potrebbe far comunque un sacco di cose. Io ho sempre vissuto in città. Possono anche dirmi che è lontano e che sono tutti appezzamenti dalle forme strane come stampini per biscotti, ma perchè dovrei rinunciarvi?
Vi siete mai chiesti cosa potreste fare con un bosco?
A me toccherà una piccola parte, ma se potessi …..
– castello;
– piscina nel castello;
– raccolta di pinoli, castagne, funghi, tartufi, nocciole etc.;
– barbecue;
– alberi per amache che in casa non trovano giusta ubicazione;
… o semplicemente guardarlo, che la cosa già mi rende molto felice.

….e Cappuccetto Ro pensò: ‘Finché vivrò, seguirò sempre la strada maestra e se potrò mi avventurerò anche nel bosco, ma mai da sola.’

Soundtrack: Nirvana – Where did you sleep last night?

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Capita spesso che gli autori di questo blog riflettano insieme, sorseggiando una birra o chattando ognuno dal suo divano, sul modo di affrontare la vita e i post da pubblicare. Potevo scrivervi dettagli pesantissimi e lamentosi circa la mia poco amorosa famiglia oppure no. Io ho scelto (perché si può scegliere!) di farvi vedere un campo, un bosco, le mie passeggiate e forse i miei futuri barbecue.

Una strip della mia disegnatrice preferita tra tutti: www.inkspinster.com

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