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Si na  carta canusciuta

Ma pecché quanno mme vide
te faje sempe ‘a resatella?…
Cu na scusa e n’angarella
cirche ‘e mezze ‘e mme fermá!…
Ma che tipo te si’ fatta!…
Da che stammo appiccecate,
lasse a uno e piglie a n’ato,
senza maje te mmaretá!…

E’ l’inizio di una canzone napoletana di decine di anni fa, sintesi delle mie ultime conoscenze: la vita talvolta ti ripropone  delle frequentazioni che si assomigliano terribilmente.
La “carta canusciuta” è una carta segnata, segnata da un baro che se ne serve.
E’ un modo di dire che identifica una persona come inaffidabile e facilmente riconoscibile, sai già cosa c’è dall’altra parte e la carta tra l’altro non è neanche pulita…

Il sabato mattina però una canzone del genere è meglio metterla da parte.
Soundtrack ( in download ora ), una delle donne più siliconate d’America: Lana del Rey – Blue Jeans

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