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Se esci con una lettrice di Jane Austen

Questo è un post sull’importanza, all’inizio di una frequentazione, che certi uomini leggano quanto a noi donne piace: comprendere che si ha davanti una donna che gradisce Jane Austen permetterebbe per esempio grandi passi avanti nell’approccio.

Chi avrete davanti se incontrate una signorina appassionata di Jane Austen?

Sarà la Kathleen Kelly di C’è Posta per Te, ma non necessariamente bionda e dalla camminata scomposta. La signorina in questione per altro facilmente conoscerà a memoria ogni battuta del citato film e se avesse un cane, con tutta probabilità lo chiamerebbe Brinkley, come il quadrupede di proprietà del protagonista maschile.
D’animo romantico, ma per niente stucchevole, semmai donna sufficientemente pratica. Potreste poi dividere i soggetti tra quelle amanti di Emma o di Fanny Price (Mansfield Park), cioè tra le donne egoiste e perse, un po’ senza spina dorsale, i.e. quelle dalla stretta di mano poco decisa e quella invece più determinata.
Sappiate che la lettrice media dei romanzi di Jane Austen forse non arriverà mai ai racconti epistolari quali Lady Susan, in cui tale Sua Signoria, una bellissima trentacinquenne, si presenta anche come spietata bugiarda manipolatrice. Molto più probabilmente la signorina lettrice in cui incorrerete avrà nella sua libreria Orgoglio e Pregiudizio, Ragione e Sentimento e forse Mansfield Park o Persuasione, tutti libri che potrete rivivere per la vostra cultura maschile in due ore di film.

Il libro più letto però rimane Orgoglio e Pregiudizio, che voi, come lo stupefacente e sexy Grigg di Il Club di Jane Austen, potrete citare, riportando le frasi cult dei suoi eroi:
– L’immaginazione delle donne è molto rapida: balza in un attimo dall’ammirazione all’amore, dall’amore al matrimonio. (Darcy)
– Chi non cambia mai la propria opinione ha il dovere assoluto di essere sicuro di aver giudicato bene sin da principio. (Elizabeth)

Jane Austen, del segno del sagittario, figlia di un parroco che le fece da maestro, dopo qualche anno di difficoltà economiche, da cui però si riprese per fortuna, morì, di malattia, senza mai sposarsi a quarantun anni. Questo è per altro un motivo più che valido per considerare di leggere solo il poco, il giusto, il necessario, dei suoi romanzi.

Come direbbe lei “certe letture possono influenzare molto una giovane e fresca mente”.

Dicono che Jane Austen componesse con tono ironico i suoi scritti, contro quella società che imponeva il matrimonio quale unico mezzo per l’accreditamento sociale, l’indipendenza economica e una media felicità. Io non mi soffermerò a discutere a riguardo, ritenendo che anche oggi la natura umana porta quasi tutte le donne a desiderare in definitiva quello stato, anche se siamo socialmente ben collocate, indipendenti e non prive di entrate capaci di permetterci diverse spese superflue.

I romanzi di Jane Austen sono spesso per me rassicuranti.
Sono presenti non di rado situazioni di famiglie agiate che ospitano signorine in cerca di marito, non ricche, ma aggraziate o con una luce intelligente nello sguardo, in cui ogni moderna donna alternativa a Bridget Jones si potrà immedesimare.
Bridget tuttavia è goffa, sgraziata, non ha eleganza né raffinatezza, non partecipa a balli e non beve il tè alle cinque, semmai si ubriaca, non si prepara per ore aspettando e sognando di vedere il vicino di casa.
Nei romanzi della Austen tutto è chiuso in piccole comunità, dove i genitori sono presenti ma il più delle volte concedono all’eroina di frequentare ambienti diversi, magari al mare o alle terme, posti lontani, altolocati. Ci sono attese per lettere portate a stretto giro di posta da corrieri, un po’ come oggi per i nostri email, che significano di più di una chat o di un sms. Quasi sempre c’è un’attenzione alla vita agiata, ai comfort della ricchezza, che non è spudorata, non è quella dei nobili, ma consente all’eroina di sognare e poi vedersi confermata un’esistenza in una bella casa, con un uomo, di rettitudine morale certa, che l’ama anche se lei manca di qualcuno degli attributi necessari a completare il bouquet ideale di donna da sposare, secondo le convenzioni della società.
Non si parla quasi mai di bambini nei romanzi della Austen. Le storie sono sviluppate sul prima, sulla ricerca, sul tentativo di fidanzamento, sull’innamoramento e sulle persone che girano intorno per combinare od ostacolare il coronamento dell’amore. Ci sono tensioni emotive per cui uomini attendono anni prima di farsi avanti, eppure l’amore è così forte e grande da aspettare e poi manifestarsi, come una tempesta.

Quindi, voi moderni uomini, sappiate che se avrete davanti una signorina che ama i romanzi di Jane Austen starete parlando con un’attenta conoscitrice delle sfumature dei sentimenti, visto il lessico curato dell’autrice, dall’indole romantica e sincera, bisognosa forse di rassicurazioni e di un uomo coerente, fermo, capace di offrire, senza compromessi, sicurezza e generoso amore. Nessun Willoby o Edward potrà essere apprezzato! Non pensate infatti di poter far con loro il doppiogiochista e abbiate ben chiaro che la signorina apprezzerà sicuramente una serata a teatro sotto le stelle, un ballo più che mai, una passeggiata in un parco o anche una semplice birra. Difficilmente gradirà un tronista, ma sarà felice se le regalerete dei fiori.

Ho trovato un simpatico sito nel quale è possibile fare un test per scoprire quale eroina dei romanzi della Austen è in noi. Io sono Elinor Dashwood, la sorella “ragione” di Ragione e Sentimento, che il titolo inglese esprimeva ancor meglio in Sence and Sensibility.  Tuttavia. se alla prima domanda, come me, sentite di poter rispondere a tutte le opzioni, rassegnatevi e rideteci sopra. Barate!

Soundtrack ( per chi ha un pianoforte in casa e non lo suona mai ):
Stars and Butterflies – Dario Marianelli 

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