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Le vacanze non si fanno a Dubai

… a Dubai si va per fare shopping e incontrare developers e partners commerciali.
Domani rientro in Italia da Dubai. Non ci venivo da circa due anni.
Ogni tanto mi chiedono cosa ho fatto nei miei viaggi, cosa ho visto. Be’, quanto segue è quello che a me è piaciuto o m’ha sorpreso in questi giorni a Dubai.

– L’incomprensibile inglese di tutti questi indiani, indonesiani, afgani, cinesi etc. Certi veramente parlano una lingua unica. Gli expats nei Paesi del Golfo sono circa 16 milioni, di cui 14.4 sono negli Emirati Arabi Uniti. Insomma, la maggior parte sono a Dubai che ormai è una metropoli a quartieri etnici. L’altra sera, ignara della serata che avrei passato, giravo dalle parti del Dubai Museum ( in cerca di un ristorante consigliato dal concierge e al quale non sono mai giunta ) vestita con una gonna sotto al ginocchio e calzando tacchi alti e mi sono sentita addosso gli occhi di tutti, proprio tutti,  gli indiani musulmani residenti in quella zona…
– Le ciabattine di gomma made in China a forma di pesce in vendita a 39 Dirham all’interno del grande, e pressoché unico qui nel suo genere, negozio per il giardinaggio ( Garden Center su Sheikh Zayed Road ): alzi un secondo paio di ciabatte gialle identiche e il prezzo è di 29 dirham e non più 39. Barbatrucco!

– Il Dubai Mall: enorme. Ci sono veramente tutte le firme di lusso: anche Jimmy Choo. Ti puoi perdere come se fossi al Gran Bazar di Istanbul. E poi dal prossimo mese apre pure un negozio di Victoria Secrets! Poco più in là si possono ammirare le razze e i pinguini dentro l’acquario del Mall e anche il reparto peluche del negozio a tema lì a fianco: la seppia è fantastica, forse un po’ inquietante per un bambino ma un adulto se la gode alla grande.

– I giochi di acqua dalle fontane tra il Dubai Mall e l’Emirates Boulevard. Sono quelli che poi hanno ripreso un sacco di volte in tv. Partono alle 18 e durano cinque minuti, ogni trenta: un po’ miseri rispetto alle aspettative.

– Il panorama dall’Arenco Tower: bello e gratuito. Dal Burj Al Arab invece sono 100 dirham per gli adulti ( circa 25 euro ) e 75 per i bambini.

– Il mio amico Alaa, riccio siriano dagli occhi blu, simile in tante cose a Fa. E poi veste impeccabilmente anche con 35 gradi.
– Il tè bollente al gelsomino a fine pasto nel ristorante libanese: il gusto è quello della boccetta di profumo della mamma negli anni ottanta.

– L’intervista che mi hanno fatto stamattina e che stasera sarà in onda su Dubai Channel. Con il viso di chi è stanco, decisamente.

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