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Le preferenze di Apuleio, uomo di periferia

Sabato mattina. Cosa fai?

In Algeria c’è una città chiamata Madaura ( M’Daourouch ), a 270 chilometri a sud-ovest di Tunisi. Non è sul mare, ma c’è uno stadio, ha attualmente 25.000 abitanti, diversi martiri cristiani tra i suoi illustri morti e tante rovine dell’Impero Romano.

Apuleio era nato lì nel 115 d.C. circa, era di famiglia agiata, ma non molto ricca, aveva studiato a Cartagine, si era perfezionato ad Atene e poi aveva iniziato a fare il conferenziere, attività tipica del letterato dell’epoca. Apuleio, per chi non lo conosce, è l’autore di una delle storie più suggestive di sempre, quella di Amore e Psiche, contenuta nelle Metamorfosi.

Di lui non si sa molto, ma un elemento fondamentale nella biografia di Apuleio è la magia: la fama di mago gli fu rinfacciata in un momento cruciale della sua vita e lo seguì anche dopo la morte. Era stato accusato di servirsi della magia per sedurre Pudentilla. Pare che non si trattasse di uno “spettacolo di musica e magia” ( *io ti trombo e tu sparisci ).
Ma chi era costei?
Pudentilla era la madre di Ponziano, un compagno di studi di Apuleio. Era vedova già da quattordici anni al momento del fattaccio e aveva superato vittoriosamente le battaglie con il suocero che voleva farla risposare con un altro membro della famiglia. Morto il suocero, i figli di Pudentilla avevano ereditato gli averi del padre ma, per evitare che Pudentilla, corteggiata da molti, si risposasse con un avventuriero, Ponziano aveva chiesto all’amico Apuleio di prenderla in moglie, anche se lei aveva circa quarant’anni. E si sposarono. Quando però sfortunatamente Ponziano morì ante tempo, i parenti intentarono causa ad Apuleio, accusandolo di magia!
Fortunatamente per lui venne assolto. Era un bravo oratore!
Nella sua difesa Apuleio descrive Pudentilla come una donna di virtù, prudente, straordinariamente affettuosa, ma afflitta da un male che, secondo i medici era dovuto all’assenza prolungata del matrimonio e, seppur con  qualche iniziale titubanza legata al desiderio di viaggiare, ben presto Apuleio “desiderò quella donna non meno ardentemente che se ne fosse innamorato per primo“.

Le Metamorfosi vennero scritte presumibilmente dopo tutta questa vicenda e hanno spunti autobiografici. Si tratta di undici libri, per la precisione. Alla fine del terzo libro, dopo una parte dedicata alla magia ed alcuni episodi erotici, iniziano le avventure dell’Uomo-Bestia ( Lucio-Asino ): in una spelonca di briganti sente raccontare da una vecchina, che custodisce una bella fanciulla rapita, la storia di Amore e Psiche. Ma questa storia, densa di morale religiosa, con il miracolo della rinascita ( lo sapevate che Psiche era incinta? ) e della miracolosa salvezza, dono gratuito della divinità, la conosciamo.

Quello che segue è invece un passo delle Metamorfosi, un incontro tra Fòtide, la serva, e Lucio.

Il fascino della chioma femminile ( II, 7-10, trad. F. Carlesi )
Alle donne è sempre stata mia unica cura dapprima di guardare in pubblico con attenzione il capo e i capelli e poi di godermeli a quattr’occhi; e la ragione di questo mio modo di vedere può darsi dal fatto che quella è la parte principale del corpo scoperta, ben visibile e che dà prima nell’occhio, e anche perché sul giudizio delle altre parti influisce il colore vivace d’un ricco vestito, mentre per il capo non può fare effetto che la bellezza naturale. …. Ma poniamo … che una donna, bellissima quanto si vuole, fosse priva della sua capigliatura; levate al suo viso quell’attrattiva naturale, e fosse pur discesa dal cielo, nata dal mare, nutrita dai flutti; fosse anche Venere in persona che s’avanzasse seguita da tutto il coro delle Grazie, accompagnata da tutta la moltitudine degli Amorini, adorna del suo cinto, olezzante di cinnamomo e stillante di balsamo odorati, tuttavia se avesse la testa pelata non potrebbe piacere nemmeno al suo Vulcano. Che bellezza invece quando i capelli hanno un grato colore e risplendono di nitidi riflessi! E brillano vivacemente ai raggi del sole, o ne riflettono morbidamente la luce; oppure cangianti, mutano aspetto, e ora un biondo scintillio d’oro si smorza in una leggera opacità di miele, ora una nera massa corvina emula le cerulee iridescenze del collo dei colombi; o quando spalmati di essenze arabiche, pettinate con un pettine acuto dai denti sottili e raccolti dietro la nuca si riflettono negli occhi dell’innamorato come in uno specchio e rendono più graziosa la loro immagine!….

Stamattina sono andata dal parrucchiere.

Soundtrack: Arcade Fire – Une Anée Sans Lùmiere

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