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Jokes

Una barzelletta la dice lunga su chi la racconta, sul suo tipo di humour, sulla sua mentalità, sulla sua cultura. Cio’ vale in particolare per le barzellette ironiche o quelle sul proprio gruppo etnico o religioso.” (Anne West, donna troppo leopardata e aggressiva per piacermi).

Io adoro gli uomini che raccontano le barzellette e non per il motivo che illustra la signora qui sopra, ma perchè in 10 minuti di serrate o sottili battute un uomo può essere in grado di rendere la mia giornata da triste a spensierata. Ai miei occhi hanno un grande potere gli uomini capaci di ciò. Non è da tutti.
Amo quelle semplici, niente fatica di comprensione nelle barzellette che piacciono a me: devono essere quasi a finale scontato e una dietro l’altra. Avevo un amico che era eccezionale: ogni tanto gli dicevo “dai, raccontami una barzelletta!” ed entravo grazie a lui in un angolo di cielo blu.
E’ come stare a guardare un prestigiatore con il suo mazzo di carte: lo scopo non è scoprire il trucco, ma lasciarsi andare all’incanto.

*** ***

Due frati bussano alla porta del paradiso alle 4 del mattino.
“Chi e’?” Chiede S.Pietro
“Due cappuccini”
“E chi e’ quell’idiota che li ha ordinati a quest’ora?”

*** ***

Con tutta probabilità io sono affetta da amnesia anterograda e per di più ereditaria, cioè di quella perdita di memoria che non compromette i ricordi passati, ma limita la capacità dell’individuo di memorizzare informazioni nuove. Ogni tanto ho la netta sensazione di dover dimenticare qualcosa di vecchio per far spazio alle nuove informazioni.  C’è un tale dott. VIlanayur Ramachandran, direttore del Centre for Brain and Cognition dell’Università della California a San Diego e, pare, neuroscienziato tra i più noti al mondo, il quale ( secondo internet ) sostiene che “Ci sono persone che vedono cose che nessuno vede, che fanno affermazioni assurde, che compiono azioni apparentemente senza senso, eppure, al di là di queste loro peculiarità, sono perfettamente lucide, razionali, certamente non ‘matte’“.
Morale: chi è affetto da amnesia anterograda è come bloccato nel tempo: può ascoltare la stessa barzelletta mille volte e ogni volta ridere di cuore. Sono io! Oppure innamorarsi decine e decine di volte della stessa persona.

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