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Il direttore del supermercato

Sono in ferie sono in ferie sono in ferie sono in ferie. Non pensare ad altro se non a trasformare giorno con notte e viceversa. Sono in ferie sono in ferie sono in ferie. Se proprio vuoi puoi pensare a G., che è na robetta gestibile, facile e lontana, e basta. Sono in ferie. Al limite limite chiama N. ma solo perché tanto già sai che ti parlerà di sua madre e delle coccole che gli fa.

Insomma, niente problemi di Consigli di Amministrazione e minchia cazzi politici, niente consulenti esteri che non si sa quanto si faranno pagare, niente amici del picchio che ti dicono che vogliono privacy,  niente familiari. Niente. Nieeeente.

Solo il nulla e la Tennent’s . Tennent’s tanta, tantissima.

Morale, stasera ho scritto in Argentina, a Palermo e pure a Jesolo, provincia di Venezia. Troppe cose per un lunedì sera che per me doveva essere un venerdì.
Per arrivare a cosa? Niente.
Non resta che un aggiornamento per chi necessita di sapere che la Tennent’s l’ho pagata stasera alla cassa dove c’era lui, il direttore di supermercato dalla testa calva e l’occhio ceruleo-caraibi. Ha aperto la cassa praticamente per me. E io, certo, ne ho goduto immensamente mentre tra una corsia e l’altra sbattevo i tacchi dei miei sandali.
Sono entrata e lui era già in subbuglio ad impilare cestini della spesa. Gli ho detto “ciao!”. E lo capisco: tra tante femmine in infradito finalmente una in tubino nero, taglia 38 e capello ( pulito ! ) fluente. Insomma, gli ho pagato tre euro e venti di birre. Forse, non ricordo. Che m’ero messa su un’altra fila per non far quella che sta lì a posta ma la signora bevevola davanti a me se non passavo prima di lei sulla cassa del direttore mi creava su un problema che sembrava che avessi rinunciato ad una grazia divina.
Scena: sono lì con il portafogli in mano e lui? Si imbambola. Ma Gesù, Giuseppe e Maria, che hai? Ed è lì che mi sono accorta di tutte le sfumature del mare dei suoi occhi e dell’orologio con minimo dieci centimetri di raggio che portava al polso. Lo guardo interlocutoria. Lui? Risponde: “Non vedevo le cose che hai comprato!”.
Mmmm…. vabbè. Dignitosa ed altera non ho chiesto di ripormi nel sacchetto le due birre, ma ho pagato e sono uscita.
Sono anche abbastanza dell’idea di cambiare supermercato, se non fosse che certe birre da queste parti le vendono solo lì.

Sono in ferie sono in ferie sono in ferie. Per poco ma sono in ferie! Supermercato per single? Puif! Ma che mi frega!

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