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Ho ricevuto un biglietto: gioca anche tu ad indovinare chi scrive

Ieri sera, ed era martedì, cioè, ricordiamolo, il peggior giorno della settimana secondo gli esperti, tutto volgeva al termine come da prassi: sono scesa per le scale dell’ufficio con senso di nausea, ho fatto dieci passi nel parcheggio dicendomi che lo stress non mi fa per niente bene, la mia pelle appare meno luminosa, e mi sono chiesta dove potevo andare a zonzo invece di recarmi subito a casa.
Ho guardato verso il cielo. Non era ancora buio. Si respirava una piacevole aria.
Libreria? No, perchè poi sarei stata di nuovo al chiuso.
In centro città? Seh, parcheggia! e poi a far che? Vabbè, casa.
Casa. Arrivo. Parcheggio.
E così: “Ops, mi è semblato di vedele un biglietto sul parabrezza….
Un biglietto, un pizzino rosa.
E mi sono fatta una risatina sotto ai baffi.
Stamattina, su consiglio di Fa, ho indagato se fosse stato Giorgio, l’uomo sciocco che mi fa le belle talvolta. Pare proprio di no. Ma abbiamo una scuola vicino all’ufficio e magari è uno studente che mi guarda dalle finestre e si diverte con poco. Tuttavia mi chiedevo: hanno agende del genere gli studenti delle scuole superiori?
E se fosse una donna? Vogliamo escluderlo? Perché a me pare proprio il biglietto di una donna.
Rimane la probabilità che sia un avventore occasionale della zona, come quel tipo che ho visto parcheggiare tre macchine dalla mia ieri mattina: ci siamo guardati da finestrino a finestrino e poi io sono scesa e me ne sono andata via. Ad essere sincera non ricordo nè l’auto nè lui.

Nel parlare con Giorgio, appurando che non era stato lui l’autore del romantico gesto, mi ha chiesto: “E se ti succede qualcosa?”.
Ora, di biglietti e pure corredati da numeri di telefono ne ho ricevuti diversi nella vita. Sono una donna fortunata, ma bisogna anche dire che in passato ho registrato:
– n.1 maniaco telefonico che, invitandomi a fare cose che non farei di certo a lui, mi chiamava per nome e sul numero di casa;
– n.1 viscido uomo che, provvisto di berretto grunge nero e rosso con paraorecchie, nel garage dell’ufficio mi seguiva e che un giorno mi ha messo una mano sul viso, a mo’ di carezza ( non gradita, credetemi ) in ascensore;
– n.1 uomo di colore, non meglio identificato, seduto a terra al buio tra due siepi, affianco al mio posto auto, all’interno dell’area condominiale chiusa. Tre sere fa.
Belle cose.

Però il biglietto è scritto in rosa e con le gambine delle lettere in su. Certo, volendo sottilizzare qui ci sarebbe di che studiare la grafia, ma non sono un’esperta. Se fosse un uomo, avrebbe poco appeal su di me con questa grafia. Ecco.

Converrete infine che ai tempi d’oggi una donna, nonostante non sia bella come Angelina Jolie, pur cercando di barcamenarsi come può, facilmente può essere preda di uomini pericolosi.
Devi essere quella via di mezzo tra la temeraria donna Lara Croft e la signorina Rottermeyer. Una parte di me è sicuramente propensa al nuovo avventuroso e l’altra ha un elevatissimo senso della privacy. Che è un po’ come quella cosa di Luca Carboni e Lorenzo Cherubini. ….Sì, li ho appena citati su questo blog…. Lo so. E’ un momento di ribellione allo stile e al rock, lo so.
Passerà velocemente.
Sono già pentita.

Io cosa v’ho detto, che sono più per la carta delle probabilità che per quella degli imprevisti? Succede sempre qualcosa.

FERMATA SU «PROBABILITÀ» o «IMPREVISTI»
Il giocatore che viene a fermarsi su una di queste caselle, prende la prima carta coperta del mazzo relativo e, dopo aver eseguito le istruzioni in essa contenute, la rimette in fondo al mazzo.

Soundtrack: Smashing Pumpkins – Bury me

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