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Dubai, fine tour 2013: tutti felici

Ho finalmente concluso il tour 2013. L’ultima tappa è stata Dubai. Ieri sono arrivata a casa poco dopo l’ora di pranzo e, salvo un’oretta per ordinare, ritirare e mangiare una pizza a cena, ho fatto praticamente un dritto di sonno.
A Dubai niente di particolarmente diverso dall’ultima volta che ci sono stata: indiani, indonesiani, gru, niente marciappiedi, arabi con tobhe bianchissimi e centri commerciali enormi.
Però faceva freddo rispetto al solito: era stranamente tiepido, con una temperatura intorno ai 20 gradi. Non bene.
Sono stata a fare un giro in barca tra le isole di The World. Solo due isole al momento sono state edificate e quella del Libano è visitabile, su richiesta. Per essere sinceri quando ho prenotato il tour al costruttore Nakheel, non avevo specificato la necessità e così siamo arrivati al molo dell’isoletta e abbiamo sorriso al guardiano.
-“Did you contact our manager?
-“Yes, of course!” e mentre rispondevo mi sentivo Ezio Greggio al Drive In.
La visita, per chi fosse interessato, è a pagamento: noi eravamo in sei e abbiamo pagato cash al capitano 1100 AED ( circa 240 euro al cambio poco conveniente che mi ha fatto l’hotel ): barchetta solo per noi per due ore e bibite analcoliche incluse.
La cosa difficile è stata trovare il porticciolo di imbarco: il tassista estenuato, nonostante alcune indicazioni telefoniche, ci ha lasciato in un cantiere e siamo arrivati a East Marina camminando tra i lavori in corso.
L’unica altra isoletta edificata, ad eccezione di quella del Libano, è la D19, se ben ricordo il codice. E’ un mondo un po’ strano perchè esiste anche un’isola che si chiama Venezia, quindi non ci sono solo gli stati.

Quando siamo arrivati sull’isola del Libano stavano preparando una festa per duecento ospiti che sarebbero arrivati il giorno dopo: portavano attrezzatura da catering e fuochi d’artificio. Eh, sì, perché Dubai pare che debba festeggiare due cose: la vincita dell’assegnazione dell’Expo2020 e la ricorrenza dei 42 anni di unità degli Emirati Arabi Uniti.
Ah, che a nessuno venga in mente che il mio è un post a favore di Dubai. Non è un luogo per far vacanza, dal mio punto di vista, e moltissimi sono gli edifici vuoti e invenduti. Sono per la manutenzione io, non per il consumismo.
Il rientro, in volo, è stato liberatorio: seduta in mezzo a due dei cinque, abbiamo iniziato a ridere e bere birra ed è andata avanti per quattro ore. Le successive due a dormire, con la musica di uno nelle orecchie dell’altro. E io ho ascoltato la musica di Andrea, un giovane uomo, biondo, allegro, positivo, serio, pieno di entusiasmo per la vita.Ieri pomeriggio mi hanno chiamato al telefono, uno dopo l’altro, contenti del viaggio come bambini dopo una gita al Luna Park.

Fabio: -“Non facevo un viaggio in aereo così da una vita! Che forti che siamo!… Sto seguendo un cantiere sulla torre civica: vuoi venire?… poi ho un lavoro anche a Bologna, dove potresti vedere come posiamo i pavimenti… e anche a Venezia, vicino a Campo Santo Stefano…
Andrea: -“Sono entusiastO! Ma sei andata in palestra poi l’altra sera? … Dormito, eh? E poi pizza, vero? … E senti, non è che mi faresti due telefonate a quel greco….? Dai, così vengo lì da te, dai,  … e poi andiamo in montagna a fare snow….

Sono veramente felice di starmene a casa per un po’.
Adesso non vedo l’ora di fare l’albero di Natale!!

Soundtrack: Counting Crows – Anna Begins ( questa versione qui! )
This time when kindness falls like rain
It washes her away. And Anna begins to change her mind.
“These seconds when I’m shaking leave me shuddering for days,” she says.

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